Fu fondata dalla dinastia Torwa. Il sito rappresenta tutto ciò che resta di uno dei più grandi imperi dell’Africa australe, al suo apice dal 1450 al 1650. Nuovo appuntamento con lo speciale cultura della rubrica settimanale
di Federica Iezzi
Roma, 11 agosto 2018, Nena News – Il sito archeologico di Khami si trova sulla riva occidentale del fiume Khami, a circa 10 km a ovest di Bulawayo, nel sud dello Zimbabwe. Il sito rappresenta tutto ciò che rimane della capitale di uno dei più grandi imperi dell’Africa australe, al suo apice dal 1450 al 1650. Capitale del Grande Zimbabwe, a metà del XV secolo, divenne il centro del potere politico ed economico del regno.
Khami fu fondata dalla dinastia Torwa, primi governanti del Regno di Butua e fu costruita sulla base della forma architettonica del Grande Zimbabwe, antica città dell’Africa del Sud.
Tra i reperti archeologici figurano pezzi di porcellana Ming risalenti al regno di Wan-Li (1573-1691), imitazioni portoghesi di porcellane cinesi del XVII secolo, argenteria spagnola del XVII secolo, porcellana spagnola del XV e XVII secolo, ecc. Tali ritrovamenti indicano che Khami fu uno dei maggiori centri commerciali, presumibilmente collegati ai porti della costa dell’Africa orientale.
I muri di sostegno delle rovine di Khami, sono esempi molto precoci di innovazioni architettoniche, nell’intera Africa meridionale. Diverse case di terra sono ancora evidenti sulle colline rocciose dell’insediamento. Le fondamenta della residenza del capo (mambo) sono chiaramente visibili all’estremità settentrionale del sito.
La caduta di Khami avvenne intorno alla metà del XVII secolo, in seguito ad una disputa politica tra i governanti Torwa. Seguirono una lotta di potere e una guerra civile. I portoghesi colsero questa opportunità per intervenire nel conflitto, inviando un piccolo esercito sotto il comando di Sismundo Dias Bayao. Il design della città di Khami fu adottato dai successori della dinastia Torwa, come Danangombe e Zinjaja. Nena News
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