Ieri i ministri degli esteri dei paesi arabi non sono riusciti a trovare un’intesa sulla risoluzione palestinese di condanna della normalizzazione dei rapporti annunciata il 13 agosto da Israele ed Emirati
della redazione
Gerusalemme, 10 settembre 2020, Nena News – A pochi giorni dal 15 settembre, quando Israele ed Emirati arabi uniti firmeranno alla Casa Bianca il trattato di pace, la Lega araba ha inferto un duro colpo alle speranze palestinesi di conservare il sostegno arabo almeno sui principi fondamentali della loro causa. I ministri degli esteri dei paesi membri della Lega, collegati ieri in videoconferenza, non sono riusciti a trovare un’intesa sulla bozza della risoluzione palestinese di condanna della normalizzazione dei rapporti annunciata il 13 agosto da Tel Aviv e Abu Dhabi. Dopo ore di discussioni e trattative il documento non è stato approvato. Troppe le differenze tra paese e paese, nonostante i palestinesi avessero favorito un compromesso attenuando il tono della critica alla decisione degli Emirati di avviare piene relazioni con Israele.
I palestinesi incassano il rinnovato sostegno della Lega all’iniziativa diplomatica araba del 2002 che condiziona il riconoscimento di Israele al suo ritiro dai Territori che ha occupato militarmente nel 1967 e alla nascita dello Stato di Palestina. A questo punto però è lecito domandarsi quanto abbia valore l’appoggio a quella condizione visto che nei fatti le monarchie arabe del Golfo si stanno sfilando dal piano del 2002.
L’accaduto domina oggi i titoli in prima pagina dei quotidiani palestinesi. Al-Quds sottolinea l’importanza della condanna della violazione dell’iniziativa di pace araba. Al-Ayyam sottolinea le contraddizioni nel comunicato finale della riunione. Al-Hayat al-Jadida ricorda il rifiuto ribadito dai paesi arabi dei piani di annessione a Israele di territori palestinesi.
Ad opporsi con maggior determinazione alla risoluzione palestinese è stato il Bahrain, tra i primi paesi ad accogliere senza riserve l’accordo Emirati-Israele e più volte indicato come il probabile prossimo Stato arabo che seguirà le orme di Abu Dhabi. “Siamo rimasti sorpresi che un Paese arabo si sia opposto alla nostra richiesta. Lo Stato di Palestina si è spinto troppo oltre nel chiedere di tenere una riunione di emergenza? Ha attraversato le linee rosse?”, ha commentato il ministro degli esteri palestinese Riyad al Malki l’opposizione espressa da Manama. Nena News
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