Con le riforme nel sistema sanitario introdotte nel paese da Muhammad Ali Pascià all’inizio dell’Ottocento, nasce l’istituto che si specializzerà nella formazione e l’occupazione di infermiere e dottoresse
di Cecilia D’Abrosca
Roma, 27 giugno 2018, Nena News – La nascita della professione medica in Egitto non è il risultato di un’evoluzione organica ma di un processo di occidentalizzazione che investe il paese a partire dall’Ottocento.
Gli eventi storici e le trasformazioni sociali consegnano l’Egitto alla modernità, parimenti l’introduzione della scienza medica occidentale – sostenuta dall’interazione e dalla comunanza di obiettivi tra personalità attive in Egitto e in Europa (in particolare, Muhammad Ali Pasha e Antoine Barthélémy Clot “Cloet Bay”) – determina progressi nella definizione del concetto di salute e nell’avanzamento delle condizioni igienico-sanitarie.
L’evoluzione dell’esercizio dell’attività medica è segnata dalle riforme apportate da Muhammad Ali Pasha (noto come Mehmet Ali, governatore dell’Egitto sotto l’impero ottomano) all’inizio dell’Ottocento e dall’impatto della politica coloniale inglese sulla fornitura di servizi medici. Il nucleo della professione attraversa cambiamenti significativi come conseguenza delle variazioni economiche, politiche e sociali che intervengono in Egitto; in tale prospettiva, la medicina si afferma come veicolo attraverso cui cogliere le dinamiche storico-sociali e gli aspetti del dialogo tra scienze occidentali “importate” altrove.
Da principio, la medicina viene insegnata e trasmessa in tre modi: nelle scuole di medicina, tramite lezioni private e negli ospedali. Le principali innovazioni introdotte in campo medico rispondono alla necessità di mantenere in vita i soldati egiziani, dal momento che l’apparato militare costituisce uno dei capisaldi del sistema.
Il diritto a praticare la medicina è sottoposto al superamento di un esame, svolto da un hakimbasi (un dirigente medico) che esamina coloro i quali sono interessati a diventare dottori e dottoresse, valutandone l’idoneità e le competenze. La prova, inoltre, serve a stabilire il tipo di “specializzazione” di ciascun candidato (ad esempio, occhi, orecchie, intestino, bocca, e così via).
Dopo aver constatato la frattura di tipo scientifico e tecnologico tra Egitto e Europa, il progetto di Ali Pasha è quello di istituire una scuola di medicina, una di maternità e una di scienze veterinarie. Le fasi dello sviluppo della medicina sono distinte: la prima si lega al nome di Muhammad Ali Pasha e all’idea di creare una scuola di medicina che comprendesse più aree; vi è poi un momento intermedio, con l’istituzionalizzazione e la formalizzazione della professione; e una fase finale che coincide con i tagli operati dall’Inghilterra e della Francia a partire dal 1876 alla Scuola al Qasr al-Aini.
Nel 1827 la scuola di medicina viene designata come scuola maschile dove medici francesi e italiani insegnano le scienze mediche. L’anno successivo viene ampliata attraverso la creazione di una scuola di maternità (1831-1832) e di farmacia (1829).
Una delle riforme più audaci di Ali Pasha è la fondazione della Scuola di Maternità a cui è destinata una delle sezioni dell’ospedale militare. Le donne si formano all’interno della scuola: imparano a visitare le pazienti, le tecniche legate alla nascita, la cura igienica delle madri e delle donne in gravidanza e le modalità di trattare alcune malattie. La decisione di istituire una scuola femminile nasce dalla ferma intenzione delle donne egiziane a non affidarsi alle cure di medici uomini e di essere avviate alla professione in modo da lavorare al Cairo, nei reparti di maternità o assistere le pazienti che vivevano in luoghi lontani carenti di servizi medici. Nena News
*Per approfondimenti sul tema vedi Dr. Amira El-Azhary Sonbol, “Medical Profession in Egypt, 1880-1922”