Gli organizzatori del partito Fatah, appoggiati all’Anp, intendono contrastare l’iniziativa Usa, sbilanciata a favore di Israele, che sta per essere annunciata. Le manifestazioni tuttavia giungono dopo quelle di protesta contro la politica punitiva di Abu Mazen nei confronti di Gaza
della redazione
Ramallah, 2 luglio 2018, Nena News – Prendono il via oggi le manifestazioni di protesta organizzate dal partito Fatah con il sostegno dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) contro il piano americano per Israele, palestinesi e il Medio Oriente che l’Amministrazione Trump si prepara ad annunciare, pare nelle prossime settimane. La prima manifestazione si svolgerà questa mattina a piazza Manara a Ramallah, in Cisgiordania.
La mobilitazione giunge dopo la recente visita nella regione da parte degli inviati statunitensi Jared Kushner e Jason Greenblatt. Secondo i palestinesi i due emissari – che non hanno incontrato alcun rappresentante dell’Anp – sarebbero venuti in Medio Oriente per definire gli ultimi dettagli del piano che Trump chiama “l’accordo del secolo” e che l’Anp invece definisce lo “schiaffo del secolo” poichè, stando alle indiscrezioni che girano da mesi sui media locali e internazionali, appare apertamente favorevole alle posizioni israeliane su tutti i nodi principali.
I palestinesi, che hanno interrotto i contatti diplomatici con gli Stati Uniti dopo il riconoscimento fatto a dicembre da Trump di Gerusalemme come capitale di Israele, con queste manifestazioni intendono contestare anche la posizione di diversi paesi arabi, dell’Arabia saudita in particolare, che hanno dato sostegno all’iniziativa americana malgrado appaia sbilanciata dalla parte di Israele e il fatto che gli Usa intenderebbero portarla avanti anche senza l’approvazione dei palestinesi.
“Crediamo che sia iniziato il conto alla rovescia per l’annuncio pubblico del piano Trump”, ha detto a Nena News un attivista della campagna che ha per titolo “La campagna nazionale contro il declino del secolo” ed è formalmente condotta dal “Comitato di Forze Nazionaliste e Islamiche”. Per questo, ha aggiunto l’attivista “intendiamo agire rapidamente per contrastare questo piano che mira a liquidare i nostri diritti nazionali e l’intera causa palestinese. Faremo in modo da espandere la nostra attività in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e anche tra i palestinesi nel 1948 (Israele, ndr)”. La protesta a Ramallah sarà seguita da manifestazioni analoghe in altri centri palestinesi nei prossimi giorni e settimane che, stando agli organizzatori, si prevedono molto partecipate. Al momento però non è chiaro se vi prenderanno parte anche altre formazioni politiche palestinesi oltre a Fatah.
La campagna di Fatah e dell’Anp comincia dopo le manifestazioni di protesta tenute a Ramallah e in altre città, anche all’estero, contro la politica punitiva del presidente dell’Anp Abu Mazen nei confronti di Gaza. Proteste che spesso sono state disperse dalla polizia dell’Anp con violenza e compiendo numerosi arresti. Abu Mazen, nell’intento alquanto velleitario di colpire Hamas, ha varato nell’ultimo anno una serie di misure restrittive che stanno colpendo la popolazione civile in un momento in cui Gaza precipita in una crisi umanitaria sempre più profonda e mentre Israele aumenta la sua pressione militare in risposta alle manifestazioni della “Grande Marcia del Ritorno” in cui sono stati uccisi dal 30 marzo ad oggi almeno 135 palestinesi e altre migliaia feriti. Nena News