Intervistato ieri dalla Cbs, il neo presidente statunitense ha detto che non toglierà le sanzioni se Teheran non onorerà i termini dell’intesa del 2015. Per la Guida Suprema Khamenei, però, è Washington che deve rispettare per prima l’accordo da cui è uscita unilateralmente nel 2018
della redazione
Roma, 8 febbraio 2021, Nena News – Gli Usa non toglieranno le sanzioni all’Iran finché quest’ultimo non onorerà gli impegni presi con l’accordo sul nucleare del 2015. A dirlo è stato ieri alla Cbs il neo presidente statunitense Joe Biden. Alla domanda del network americano sulla possibilità di rimuovere le sanzioni in modo da convincere Teheran a ritornare al tavolo negoziale, Biden ha replicato con un “no” e ha fatto sì con la tessa quando gli è stato chiesto se l’Iran dovrà “prima fermare l’arricchimento dell’uranio”.
Le dichiarazioni di ieri mostrano come le posizioni del nuovo inquilino della Casa Bianca sulla Repubblica islamica siamo molto più dure di quanto molti commentatori pensavano prima della sua elezione. Durante la sua campagna presidenziale, Biden aveva detto che si augura di ritornare all’intesa sul nucleare e di portare Teheran, che ha superato i limiti dell’arricchimento dell’uranio e delle riserve, al rispetto dell’accordo. Tuttavia, da quando eletto, la sua amministrazione ha preso una posizione più inflessibile: i negoziatori americani si impegneranno con la controparte iraniana solo quando Teheran non tornerà a rispettare tutti i paletti posti nel 2015. Ovviamente nessuno alla Casa Bianca ha voluto ricordare che sono stati gli americani, guidati allora da Trump, a ritirarsi unilateralmente dall’intesa nel 2018 all’interno della loro strategia della “massima pressione” contro Teheran.
Le parole di Biden di ieri sono un po’ lo specchio delle dichiarazioni rilasciate ieri dalla Guida Suprema l’Ayatollah Ali Khamenei secondo cui è prima Washington (e non Teheran) a dover ritornare ai suoi impegni presi con l’accordo del 2015. “Se vogliono che l’Iran ci torni, gli Stati Uniti devono rimuovere completamente le sanzioni”, ha detto Khamenei toccando per la prima volta il tema del nucleare da quando è stato eletto Biden. “E non soltanto verbalmente – ha aggiunto – Devono revocare le sanzioni in vigore e noi verificheremo”.
Ma la Guida Suprema ha rifilato una stoccata anche agli europei (Germania, Francia e Gran Bretagna) quando ha detto che non hanno alcun diritto di imporre le condizioni. Le dichiarazioni incrociate di Khamenei e Biden allontanano i spiragli di riconciliazione che sembravano provenire sabato dal ministro degli Esteri iraniano Zarif. Il diplomatico iraniano, infatti, aveva detto che un ufficiale dell’Unione Europea avrebbe potuto coordinare un ritorno “sincronizzato” all’intesa. Zarif, però, aveva anche esortato gli Usa ad agire velocemente, sottolineando come una legge approvata dal parlamento iraniano obbliga il governo a rendere più dura la posizione sul nucleare il 21 febbraio qualora gli Usa non dovessero rimuovere le sanzioni. Senza dimenticare che le elezioni presidenziali di giugno potrebbero complicare il ritorno alla diplomazia. Nena News