INTERVISTA al ricercatore italiano Francesco Pontarelli del Center For Social Change dell’Università di Johannesburg sulle elezioni in corso in queste ore nel Paese africano
della redazione
Roma, 8 maggio 2019, Nena News – Urne aperte in Sudafrica dove 27 milioni di sudafricani stanno votando oggi per eleggere i membri dell’Assemblea Nazionale, delle assemblee provinciali e un nuovo presidente. Sono le seste votazioni dalla fine dell’apartheid (1994).
L’Assemblea Nazionale è formata da 400 membri eletti direttamente dai cittadini per 5 anni e rappresenta il principale organo legislativo del paese. L’altro ramo del Parlamento è il National Council of Provinces (NCOP), che rappresenta i governi delle nove province in cui è diviso il Sudafrica. Anche il NCOP viene rinnovato oggi, ma la sua elezione è indiretta. Il presidente, infine, è allo stesso tempo capo di stato e capo di governo. Sarà nominato dalla nuova Assemblea Nazionale che sceglierà, per prassi, il leader del partito che avrà ottenuto la maggioranza dei voti. Le urne saranno aperte dalle ore 7 alle 21 e i risultati sono attesi per sabato.
Sono 48 i partiti che si sono registrati, ma sono tre quelli principali: l’Anc (African National Congress) che fu di Nelson Mandela e che è dato nettamente in vantaggio nei sondaggi sebbene stia attraversando un momento di grande crisi. Il presidente uscente, infatti, è Cyril Ramapahosa che è subentrato nel febbraio dello scorso anno a Jacob Zuma, coinvolto per anni in scandali personali e politici.
Le altre due forze sono il partito di sinistra Economic Freedom Fighters (Combattenti per la Libertà Economica) dato al 15% nei sondaggi e l’Alleanza Democratica (dato tra il 15 e il 22%).
Per comprendere meglio quanto sta avvenendo in queste ore in Sudafrica abbiamo intervistato il ricercatore italiano Francesco Pontarelli del Center for Social Change dell’Università di Johannesburg. Con lui abbiamo affrontato anche il tema del movimento studentesco. Nena News