Intervista a Francesca Annetti, responsabile paese dell’ong italiana Cospe a Beirut, sulle cause dell’attuale situazione libanese, la peggiore dalla guerra civile: lira senza valore, stallo politico, emigrazione. A pagarne le spese i libanesi, sempre più poveri, e i rifugiati siriani e palestinesi

Il porto di Beirut dopo l’esplosione del 4 agosto 2020 (Foto: European Union/Bernard Khalil/Creative Commons)
della redazione
Roma, 31 marzo 2021, Nena News – Da un anno e mezzo il Libano è attraversato da un movimento di protesta, mai sopito, che punta il dito sulla classe dirigente e il sistema economico del paese. Da allora, però, nulla è cambiato: a Beirut non c’è ancora un vero governo e l’economia va a picco. Abbiamo parlato della crisi del paese, la peggiore dalla guerra civile, con Francesca Annetti, responsabile paese dell’omg italiana Cospe.
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