Irruzione in una casa nella città sciita di Awamiya, per arrestare 23 persone ricercate: due poliziotti e due civili sono rimasti uccisi, tra loro un fotografo dell’opposizione.
dalla redazione
Roma, 21 febbraio 2014, Nena News – Quattro i morti ieri nella città saudita di Awamiya, durante il tentativo della polizia di arrestare manifestanti accusati di aver partecipato a proteste antigovernative. La polizia ha fatto irruzione in una casa nella città sciita a Est del Paese, per chiudere le manette ai polsi di una delle 23 persone ricercate: l’arresto è degenerato e due poliziotti e due civili sono rimasti uccisi.
Awamiya è una delle zone più calde dell’Arabia Saudita, teatro di proteste da parte della comunità sciita, protagonista di numerose manifestazioni contro il governo di Riyadh. Secondo la testimonianza di alcuni attivisti di opposizione, le forze militari hanno compiuto un raid nella casa del fratello di uno dei 23 ricercati e hanno sparato a due uomini disarmati, uccidendoli. Le due vittime sono Ali Ahmed al-Faraj, il figlio 22enne del proprietario della casa, e Hussein Ali Madan al-Faraj, 33 anni, noto fotografo locale, il cui lavoro era incentrato negli ultimi tre anni nella copertura delle manifestazioni anti-governative. Secondo gli attivisti, i due erano disarmati: i poliziotti avrebbero sparato 11 volte a Ali mentre tentava di mettersi in salvo.
Diversa la versione del Ministero degli Interni, secondo il quale la polizia avrebbe risposto all’attacco dei ricercati: “Dopo uno scontro a fuoco, Ali Ahmed al-Faraj e Hussein Ali Madan al-Faraj sono rimasti uccisi”, ha detto il portavoce del dicastero, aggiungendo che nella casa sono stati trovati un giubbotto anti-proiettile, pezzi di armi, due binocoli per cecchini e un ingente numero di munizioni. Oltre ai due civili, sono morti anche due poliziotti.
Continua la repressione delle attività delle opposizioni sciite che dal 2011 organizzano manifestazioni nel Paese, spesso represse con la violenza: almeno 24 i morti, quasi mille gli arrestati. Nena News