L’anziano Presidente conquista il suo quarto mandato consecutivo stravincendo con l’81%. Crolla il suo rivale Ali Benflis (12%). Astensione molto alta soprattutto in Cabilia.
dalla redazione
Bassa l’affluenza alle urne: secondo i dati diffusi dal Ministro Belaiz ha infatti votato solo il 51,78% dei 23 milioni aventi diritto. Rispetto alle presidenziali del 2009 il numero di chi si è recato ai seggi è calato vistosamente. Cinque anni fa i votanti erano stati il 74%. Un calo, in pratica, di quasi 24 punti percentuali. Dato disastroso nella capitale Algeri dove ha votato solo il 37% degli aventi diritto. L’affluenza più bassa, però, si è registrata in Cabilia, la regione berbera a una centinaio di chilometri a est della capitale. Qui solo un cittadino su quattro è andato a votare.
Considerata l’ampia astensione, possono ritenersi (leggermente) soddisfatti i vari partiti di opposizione e la coalizione di attivisti che avevano esortato gli algerini a disertare le urne. Tra le varie forze di opposizione merita sicuramente una menzione il movimento Barakat (in dialetto algerino “basta) che ha riscosso molto successo tra chi guarda sempre più con distacco e diffidenza la politica ufficiale algerina rea di essere distante dai suoi cittadini e attenta solo a salvaguardare i propri interessi e privilegi. Resta ora da chiedersi cosa farà Barakat ora che le elezioni sono terminate. E soprattutto se su di essa incomberà la dura repressione governativa.
Sono state elezioni dove non è mancata la violenza: in Cabilia circa 70 persone sono state ferite nei tafferugli scoppiati con la polizia dopo che alcuni giovani avevano provato ad interrompere la fase di voto non appena i seggi erano stati aperti. Tensione alta nel villaggio di Raffur dove il sentimento anti-regime è molto forte. Ragazzi con maschere e armati di fionde si sono scontrati con la polizia che ha sparato i lacrimogeni per disperderli. Scenari simili anche a M’Chedellah e Sahaarij dove il voto è stato sospeso. A Bouira, regione sud orientale dell’Algeria, alcuni giovani hanno devastato tre seggi poco dopo l’apertura.
E’ stato un voto militarizzato nell’intero Paese: sono stati impiegati più di 260.000 ufficiali di polizia, alcuni armati di Kalashnikov, affinché fosse mantenuto l’ordine nello stato più grande dell’Africa. Nena News